Tra le escursioni programmate dal b&b, non poteva mancare Alberobello. Il centro storico di Alberobello (1.030 trulli) è integralmente costituito da questi spettacolari edifici di forma piramidale che lo rendono unico al mondo. Tante vicende sono legate a questo incantevole borgo. Le zone principali della città sono, il Rione Monti e l’Aia Piccola, il panorama che sorprenderà i vostri occhi sarà una distesa di coni in pietra che seguono l’andamento della collina, un incredibile panorama trullesco che non manca mai di stupire i visitatori di tutto il mondo. Il suo nome deriva dal latino Sylva Arboris Belli (selva dell'albero della guerra) e rimanda ai tempi in cui la zona era ricoperta da una rigogliosa vegetazione. Il duca Giangirolamo II, detto il Guercio delle Puglie, di discendenza aragonese, a metà del Seicento volle fare di questa Selva un proprio feudo indipendente dalla corte di Napoli, e a tal fine spinse i contadini e le loro famiglie a viverci. Ma quando l'editto Prammatica de Borbonibus impose l'autorizzazione regia per ogni nuova costruzione, il Guercio, costrinse i sudditi a costruire con pietra a secco con assoluto divieto di utilizzare la malta. Così, in caso di ispezioni governative, le case avrebbero potuto essere smontate e riedificate in poche ore. I trulli ebbero da allora larga diffusione, perché c'erano ragioni di ordine pratico ed economico, come l'abbondanza di pietre calcaree di cui occorre sgombrare il terreno agricolo, il minor costo di costruzione, il miglior riparo dal caldo offerto dagli spessi muri. Non tutti i trulli però sono costruiti a secco: quando il 27 maggio 1797 la Selva fu dichiarata libera dalla Signoria dei Conti di Conversano e assunse il nome di Alberobello, cadde infatti il divieto di usare la malta. Attualmente Alberobello è un centro agricolo importante ma il settore economico più redditizio è sicuramente quello turistico-commerciale.